----1--- ---4---- ---5---- ---6----

Campagna Pubblicitaria sull'avvento del nucleare.



In riferimento all'articolo FREE da voi citato, vorrei precisare che non è la prima volta che viene finanziata una campagna pubblicitaria sull'avvento del nucleare. Nel 2011, quando si prospettavano nuove iniziative a favore del nucleare, con gli accordi intercorsi tra Berlusconi e Sarcozi per costruire gli EPR, noi del Circolo Legambiente di Sessa Aurunca, denunziammo: “La conclusione della campagna pro nucleare iniziata con il workshop Ambrosetti, continuata con lo spot del Forum nucleare lo riteniamo lesivo della nostra intelligenza. La fondazione del Forum nucleare non è super partes (è partecipata da Enel, Edf, Ansaldo nucleare, Westinghouse, ossia le lobbies del nucleare) e lo spot, realizzato da Saatchi & Saatchi, costato la notevole cifra di sei milioni di euro, studiato con le più moderne tecniche di persuasione di massa, non ha persuaso noi della piana del Garigliano su cui incombe ancora il peso dei rifiuti radioattivi stoccati in centrale e quello delle scorie che torneranno da Sellafield e da La Hague. Lo spot parla di sicurezza del nucleare, ci suggerisce, in modo subdolo, che l’uranio è un combustibile più o meno inesauribile , che lo smaltimento delle scorie non suscita problemi, che le centrali Epr sono sicure. 

Nello spot del Forum si omette di dichiarare:

che il problema dello smaltimento delle scorie è tuttora irrisolto, come sostenuto dallo stesso MIT(Massachussets Institute Technology), e come ha dimostrato lo sciagurato smaltimento delle scorie in Sassonia;

che nei costi dell’energia nucleare, pubblicizzato come economico, non vengono considerati i costi di costruzione, di arricchimento dell’uranio e del suo approvvigionamento, i costi della chiusura del ciclo con le centrali che sono esse stesse enormi scorie radioattive e i costi, enormi, ma insoluti, dello smaltimento, inoltre i costi di una tecnologia acquistata all’estero. Soprattutto si tace che non ci misuriamo con i tempi storici, ossia i tempi della durata della radioattività dei radionuclidi ad alta attività che durano molte centinaia di migliaia di anni e della loro estrema tossicità. Come si può vantare questa sicurezza di fronte ai cambiamenti climatici, ai disastri ecologici che avvengono ormai a ritmo serrato, agli spostamenti tettonici, a un’Italia che frana, s’incendia, si allaga ormai senza soluzione di continuità?

Che non si è trovata ancora soluzione allo smaltimento dei circa 100.000 metri cubi di materiale radioattivo : 27.000 metri cubi (programma nucleare), 20.000 (ricerca, industria e attività ospedaliere), oltre 50.000 metri cubi (4 centrali dismesse e ex filiera nucleare), oltre alle scorie ad alta attività che ci torneranno da Sellafield e da la Hague dove sono state trasferite le barre da riprocessare, entro il 2025. Infatti, in assenza del deposito nucleare, ogni sito diventerà deposito di se stesso, come dimostra la costruzione di depositi “provvisori” al Garigliano, a Trino, a Caorso, a Latina e in altri siti.

Lo stesso Chicco Testa, presidente del Forum nucleare, in una intervista rilasciata a “veDrò”, asserisce :

1 – che le centrali nucleari sono completamente prive di emissione in atmosfera;

2 – che ha una certa fiducia nel progresso tecnologico, non crede che il problema delle scorie sia un problema grave pensa che sia un problema perfettamente gestibile e che la ricerca scientifica sicuramente troverà delle soluzioni.

N.B.

1 – Le centrali, durante il normale funzionamento, ossia in assenza di guasti e incidenti, emettono radioattività;

2 – che si investe sul nucleare oggi, pensando che la ricerca scientifica risolverà domani il problema delle scorie. E’ lo stesso ragionamento fatto in passato e il problema dello smaltimento delle scorie è ancora senza soluzione in Italia e nel mondo. Altro che sicurezza.

28 febbraio 2011

GIULIA CASELLA Fondatrice del Circolo nel 1988, (all’epoca)Responsabile del circolo Legambiente “Alfredo Petteruti” di Sessa Aurunca